Così come per il giapponese, anche nella lingua coreana sono in uso diversi suffissi che aggiungono sfumature di significato alle parole che accompagnano.
Questi sono i più comuni che vi capiterà di incontrare:
Ma allora, qual è la differenza? Eccovi qualche esempio!
Situazione A. Siete a cena fuori con amici coreani. A un certo punto, 선배 vi chiede come trovate il 닭갈비 che avete ordinato e, siccome vi sembra delizioso, rispondete 맛있어!
Situazione B. Stavolta invitate 선배 a cena minacciand… ehm… promettendogli di prepare tutto voi! La vostra fama di cuoca gourmet vi accompagna pure in Corea e 선배 vorrebbe già ordinare una pizza, ma, favorite una volta ogni millennio da un’inaspettata quanto improbabile congiunzione astrale propizia, voi lo stupite con un piatto ben oltre le sue (misere) aspettative. 선배 non crede alle sue papille e irrompe in un 맛있네!
Situazione C. 선배 sa che i 만두 sono il vostro piatto preferito e vi porta in un posto dove li fanno buonissimi. Mentre li divorate in estasi potreste sentirvi dire: 맛있지? (= “Buoni, eh?”).
Piccola nota grammaticale!
Come potete notare dallo schema, la forma in “yo” vuole il verbo/aggettivo coniugato > es.: 어려워요 (= “è difficile”).
Davanti “ne” e “ji”, invece, cade solo il -da finale ed è tutto, non bisogna coniugare > es.: 어렵다 > 어렵 + 네 > 어렵네; 어렵지.
Non è ancora finita!
Vi capiterà di trovar scritto 죠 al posto di 지요: è la stessa identica forma grammaticale, ma contratta.
Altri esempi
이탈리아사람이지? (= “Sei italiano/a?”)
N.B.: Nel caso di sostantivi, come sopra, si aggiunge una -i tra il sostantivo e il suffisso 지. La stessa regola vale per 네.
한국어 잘 하네요! (= “Wow, sai parlare bene il coreano!”) > 잘 하다 + 네 + 요 = 하네요.